AGIT: ORA E’ IL MOMENTO DI DARE IMPULSO ALLA NUOVA GESTIONE. ANNESI: «AVANTI CON LA VOLONTA’ DI FARE TUTTI INSIEME IL MEGLIO»
Martedì, Luglio 20, 2021Di Fabio Sgroi www.tuttointermediari.it -
Terminata la riorganizzazione strutturale post congresso elettivo di fine maggio, per Agenti Groupama Italia è tempo di entrare nel vivo dell’attività di rappresentanza. Il nuovo presidente illustra gli obiettivi futuri, con un occhio particolare al presente…
Insieme per tutti, Insieme da sempre. Per Massimo Annesi non è soltanto il nome della lista presentata alle ultime elezioni dei vertici di Agenti Groupama Italia (Agit), che lo hanno visto imporsi come presidente, ma un vero e proprio mantra. Lui, agente a Ferrara, che conosce molto bene le dinamiche del gruppo agenti.
Nominato agente nel 1978 con mandato conferito dall’allora compagnia Tirrena spa, ha vissuto tutte le vicissitudini che hanno interessato questa impresa: il cambio di denominazione in Nuova Tirrena fino alla fusione con Groupama. Nel 1990 è entrato nella struttura organizzativa del gruppo agenti, dove ha ricoperto il ruolo di rappresentante regionale per diversi mandati non continuativi fino al 2012, quando è stato eletto nell’ufficio di presidenza di Agit, con delega al settore vita. Nel 2016 ha anche avuto la delega relativa al settore danni non auto. Nel 2018 è stato eletto vice presidente di Agit, nell’ambito della gestione presidenziale di Angelo Mangano, e da quasi due mesi è il presidente.
Il suo programma? Semplice è diretto: la difesa della centralità dell’agente; l’ottenimento da Groupama di risposte adeguate alle esigenze degli iscritti e a quelle dei relativi clienti; una formazione rivolta agli iscritti per irrobustire il loro valore professionale in ogni campo; la ricerca di una crescita dell’autonomia anche gestionale degli agenti Groupama. «Ci sono alcuni temi che abbiamo identificato come prioritari», spiega Annesi in questa intervista concessa a Tuttointermediari.it, «e uno di questi è la formazione a tutti i livelli. Riteniamo, infatti, che sia sempre più importante la preparazione e la professionalità nell’ambito della nostra attività. Una formazione che sia rivolta tanto alla conoscenza molto importante dei prodotti quanto a quella del mercato e degli strumenti con cui organizzare la propria agenzia». Un altro tema prioritario, aggiunge il presidente di Agit, è anche «il confronto continuo, costante e forte con la compagnia».
Domanda. Sono trascorsi quasi due mesi dall’ultimo congresso elettivo di Agit. Quali attività sono state portate avanti?
Risposta. Innanzitutto abbiamo dovuto organizzare la struttura del gruppo agenti, nel senso che decadendo l’ufficio di presidenza precedente sono state azzerate tutte le cariche. Abbiamo dovuto convocare, al di là del congresso, tutte le assemblee regionali per ridare la rappresentanza a ogni regione. Operazione, quest’ultima, che si è conclusa alla fine di giugno. Nel frattempo i rapporti con la compagnia sono stati costanti e quindi abbiamo continuato a svolgere la nostra opera di presidio, muovendo le critiche necessarie e facendo tutto quello che tradizionalmente fa un gruppo agenti. Quello fra la mandante e Agit è sempre stato un rapporto molto forte, anche critico in determinati momenti, ma sempre rivolto a cercare la condivisione e il bene sia delle agenzie, ma anche della compagnia.
D. Oggi come è questa relazione? Sembra che i toni accesi di qualche tempo fa si siano smorzati ultimamente e l’impressione sia quella di una compagnia più vicina alle vostre esigenze o è presto per affermarlo?
R. È sicuramente prematuro. Non le nascondo che gli ultimi due anni sono stati complicatissimi per tutta una serie di motivi, anche estranei alla compagnia come la pandemia; quest’ultima ha nuociuto ai rapporti creando problemi di comunicazione e di collaborazione stretta. Ma vorrei andare oltre il Covid-19. Indubbiamente sono state messe in atto dalla compagnia e dal nuovo amministratore delegato iniziative assolutamente pesanti nei confronti di diverse agenzie con requisiti evidentemente non brillanti dal punto di vista della redditività agenziale; iniziative che il gruppo agenti ha contrastato ritenendole eccessivamente penalizzanti. Due anni caratterizzati da grandi scontri. Per la prima volta nell’ambito delle relazioni fra gruppi agenti e mandante, quest’ultima ha ritenuto di disdettare l’accordo economico e quello sinistri, al contrario di quanto avveniva in passato, quando le modifiche venivano discusse mentre gli accordi erano in vigenza. Abbiamo preso atto di questo nuovo modo di rapportarsi della compagnia. Nonostante ciò siamo riusciti, attraverso trattative anche piuttosto ruvide e complicate, a concludere gli accordi e devo dirle che siamo soddisfatti. Certo, hanno scadenze annuali e quindi periodicamente vanno ridiscussi e non vanno in tacito rinnovo, ma questo fa parte del nuovo modo di confrontarsi di Groupama, sicuramente meno collaborativo. È una modalità che, a nostro modo di vedere, non consente alle agenzie di pianificare un’attività futura…
D. È un rapporto compagnia – gruppo agenti particolare…
R. Noi ci rendiamo ben conto che ognuno al tavolo deve svolgere il proprio ruolo, sulla base delle competenze e della possibilità di agire. Lo capiamo e lo rispettiamo. L’obiettivo è sicuramente quello di ricercare l’interesse comune, cioè un sistema che possa dare utilità produttiva economica e tutto quanto ne consegue sia alle agenzie sia alla compagnia. Sì, il rapporto fra noi e la compagnia è cambiato, però ci si parla ancora per nome, non siamo dei numeri come succede in alcune grandi compagnie. All’inizio del mio mandato ho sperato che ci potesse essere un momento anche di tranquillità nei rapporti, ma ho potuto constatare che così non è perché ci sono sempre questioni che finiscono sui tavoli e che non sono sempre facili da risolvere.
D. Oggi su quali temi vi state confrontando?
R. In particolare sulla riorganizzazione del servizio sinistri. Quest’ultimo ha da sempre rappresentato, per Groupama, un fiore all’occhiello che si distingueva per la sua efficienza ed efficacia. Le agenzie vorrebbero avere a che fare con un servizio tempestivo e corretto e che dia risposte in tempi rapidi. Un interesse legittimo per una questione di immagine, contrattuale e di rispetto verso la nostra clientela. Su questo siamo molto vigili affinché la riorganizzazione della struttura sinistri non spersonalizzi il rapporto e soprattutto non peggiori il servizio. Un altro tema su cui ci stiamo confrontando in questi ultimi giorni riguarda la modalità con cui far ripartire la produzione assicurativa dopo il Covid-19, ammesso che la fase più difficile della pandemia sia alle spalle. È importante che la compagnia sia preparata e predisposta ad affrontare il mercato dando priorità alle esigenze degli agenti e dei clienti. Da qui la richiesta di adeguare i prodotti al mercato, di essere attenti ai nuovi rischi e di guardare tanto alla loro assunzione quanto al mantenimento della clientela in portafoglio.
D. Secondo lei su quali settori dovrebbe intervenire la compagnia? A febbraio scorso, per esempio, Groupama ha annunciato l’ingresso nella cessione del credito di imposta…
R. Il nostro punto di vista è che i prodotti non debbano mai essere cristallizzati. È vero, la compagnia è entrata nel discorso Superbonus 110%, ma solo dietro nostra pressante richiesta. Ribadisco: noi abbiamo l’assoluta necessità affinché la compagnia sia in linea con quello che il mercato richiede. Quindi i prodotti che oggi possono sembrare ragionevolmente sufficienti e corretti per affrontare il mercato, domani possono non esserlo più. Le commissioni di Agit, a ogni modo, sono costantemente all’opera per seguire le dinamiche del mercato, raccogliere le indicazioni dei nostri clienti e quindi porre sui tavoli della compagnia le richieste di adeguamento dei prodotti.
D. In Agit prevalgono gli agenti monomandatari o plurimandatari?
R. Non abbiamo numeri precisi. Posso dirle che, in passato, sia Nuova Tirrena, sia Groupama erano due reti quasi totalmente monomandatarie. Oggi il panorama è cambiato e il numero degli agenti che hanno assunto altri mandati è in costante aumento. Si tratta di un dato che spesso facciamo presente alla compagnia affinché possa essere da stimolo per avere a disposizione i prodotti migliori.
D. Agit ha in cantiere la costituzione di una propria società di intermediazione (da iscrivere per esempio nella sezione A o B del Rui), come hanno fatto altri gruppi agenti, per facilitare la ricerca di soluzioni relative a rischi non coperti da Groupama?
R. Come gruppo agenti abbiamo offerto a tutti gli iscritti la possibilità di aderire a servizi di brokeraggio al momento forniti da terzi che ci sono sembrati di grande affidabilità. Abbiamo fatto una ricognizione sul mercato tra varie società che si sono dette disponibili a collaborare con il gruppo e in particolare ne abbiamo individuata una che è in grado di darci risposte complete e tempestive per coprire i rischi che Groupama non assume. In ogni caso, fra le varie soluzioni che andremo a valutare ci sarà anche quella di costituire una società. Al momento, però, iniziative concrete in questo senso non ce ne sono.
D. Oggi le agenzie Groupama di cosa necessitano?
R. Come tutte le agenzie hanno bisogno di tanta preparazione, di tanta professionalità, di prodotti e di strumenti informatici e tecnologici adeguati. Per questo siamo in costante pressione sulla nostra compagnia. Abbiamo ottenuto per esempio che nell’arco di 12 mesi tutte le agenzie potessero lavorare con la fibra, il che vuol dire certamente un miglioramento dei servizi. Abbiamo fatto e faremo operazioni di sensibilizzazione verso tutti gli iscritti riguardo l’importanza di dotarsi di alcuni strumenti quali per esempio il gestionale di agenzia, assolutamente necessario a mio modo di vedere per chi opera in regime di plurimandato, ma utile per tutti. È partita, in collaborazione con la compagnia, una campagna di reclutamento di forze di lavoro, in particolare, subagenti, che sicuramente consentirà alle agenzie di organizzarsi e di lavorare meglio.
D. Avete annunciato la ripresa dell’iniziativa “Generazionando”, che ha l’obiettivo di trasmettere ai giovani agenti il valore dell’associazione e il patrimonio dell’unità. Quanto è importante per Agit?
R. Tutto è legato all’evoluzione della pandemia, ma se ci saranno le condizioni abbiamo messo in cantiere per la prossima primavera un’edizione di questa iniziativa. Lo annuncio con grande orgoglio perché, e questo mi fa pensare positivo in merito al futuro del nostro gruppo agenti, nell’ufficio di presidenza e fra chi ha assunto delle deleghe ci sono diverse persone assolutamente di età giovane che ci garantiscono continuità nel momento in cui quelli meno giovani come me dovranno lasciare il passo. Si tratta di giovani che hanno recepito in pieno i valori che il nostro gruppo agenti da sempre porta avanti, che sono quelli del confronto e della condivisione.
D. Ritiene che oggi Agit sia un gruppo agenti unito?
R. Eravamo e siamo un gruppo fortemente unito. E questo al di là del fatto che all’ultimo congresso elettivo le liste presentate fossero due. Terminato il congresso ho avuto grandi manifestazioni di vicinanza, anche da chi faceva parte dell’altra lista.
D. Qual è il messaggio che si sente di dare, in questo momento, alla compagnia e anche agli iscritti?
R. Alla compagnia mi sento di richiedere ancora una volta di lavorare con noi, perché da sempre Agit credo che abbia dimostrato una maturità non comune: il gruppo agenti tutela gli interessi e le prerogative degli iscritti, ma ha sempre tenuto in considerazione anche le esigenze dell’azienda. Cerchiamo di ottenere il massimo per gli iscritti in una maniera che non vuole assolutamente penalizzare l’azienda. Credo che questo ci debba essere riconosciuto. Agli iscritti chiedo di esprimere tutto quello che pensano, sia quando questo sia positivo – fa piacere ricevere qualche incoraggiamento – sia quando rappresenti una critica costruttiva perché qualsiasi veduta differente è accettata e apprezzata. La cosa importante è andare avanti con la volontà di fare tutti insieme il meglio.
Fabio Sgroi