MANGANO: «IL PRIMO ANNO DI MANDATO? MOLTO PROFICUO». I PUNTI DI FORZA DI AGIT? «CREDIBILITA’ E COESIONE»
Il presidente di Agenti Groupama Italia ha fatto il punto nel corso dell’ultima assemblea di Villasimius, che ha apprezzato il lavoro svolto fin qui dai vertici del gruppo. In questa intervista spiega quali sono i temi di cui sta discutendo con la mandante e quelli che sono gli obiettivi della rappresentanza.

«Ritengo che il gruppo dirigente abbia fatto un ottimo lavoro, svolgendo un’attività tesa a far capire alla compagnia che Agit è un suo partner e anche affidabile. Ci siamo riusciti. Oggi la mandante ci ascolta e ha massima considerazione in merito alle argomentazioni oggettive che portiamo sui tavoli tecnici». Le turbolenze del passato, in casa Groupama Assicurazioni, sono ormai solo un ricordo e le parole di Angelo Mangano (nella foto in alto), presidente di Agenti Groupama Italia (Agit), testimoniano il clima sereno che si respira in seno alla filiale italiana del gruppo francese. Certo non tutto è perfetto, come accade in quasi tutti i gruppi assicurativi, ma ci sono tutte le condizioni per affrontare il futuro remando insieme verso la stessa direzione.

Mangano è stato eletto alla guida di Agit poco più di un anno fa, succedendo a Massimo Annesi che a sua volta lo aveva sostituito dopo aver ricoperto l’incarico di presidente dal 2018 a maggio del 2021. Per Mangano dunque, presiedere il gruppo agenti non è una novità.

A distanza di un anno dalla sua rielezione e in occasione dell’ultimo congresso di Villasimius (Cagliari)Tuttointermediari.it ha fatto il punto. E in questa intervista l’agente operativo a Roma ha parlato di tutto. La base da cui si parte è la relazione con la mandante. Che oggi è molto positiva. «Tutto ciò è il frutto del lavoro duro fatto in questi ultimi 5-6 anni», afferma Mangano. «Un lavoro iniziato nel 2018, quando sono stato eletto presidente e proseguito poi sotto la presidenza di Massimo Annesi. Per me è motivo di orgoglio in quanto se oggi c’è una maggiore disponibilità ad ascoltarci è perchè abbiamo dimostrato credibilità nei confronti dei vertici della compagnia».

Domanda. Forse l’esempio più eclatante è il passo indietro compiuto da Groupama in merito alle politiche legate al “repricing”.

Risposta. La compagnia aveva calato dall’alto e senza interpellarci azioni che miravano al repricing delle polizze. Abbiamo spiegato il nostro punto di vista, avanzando una controproposta e rimarcando che la scelta iniziale della compagnia sarebbe stata negativa sia verso i clienti, sia verso le agenzie, sia verso essa stessa, perché sarebbe andata incontro a una perdita di portafoglio; alla fine da parte della direzione ci sono state aperture importanti per una rimodulazione della metodologia operativa. Le nostre argomentazioni, in sostanza, sono state accolte, anche perché le considerazioni esposte non erano finalizzate a strumentalizzazioni.

D. La relazione con la mandante, quindi, è buona, dopo periodi per così dire turbolenti…

R. Confermo. I rapporti sono buoni e questo grazie, come ho accennato in precedenza, al duro lavoro fatto da Agit in questi anni. Certi passaggi estremamente critici che abbiamo vissuto in passato sono oggi solo un ricordo e spero che continuino a essere tale perché la nostra volontà è quella di rappresentare al meglio il gruppo agenti e di avere una compagnia forte e stabile. Pierre Cordier (amministratore delegato e direttore generale di Groupama Assicurazioni, ndr), nell’intervista che le ha rilasciato ad aprile scorso ha definito la compagnia “un gioiello”; lo è e siamo tutti più contenti. Avere alle spalle una compagnia forte aiuta noi agenti a lavorare meglio.

D. In ogni caso i temi spinosi non mancano. Per esempio la gestione dei sinistri catastrofali e di conseguenza la “tenuta” della redditività delle agenzie. In Groupama come è la situazione?

R. Passato il primo momento di panico dopo i fatti di giugno – luglio del 2023 abbiamo fatto presente alla compagnia tutta una serie di criticità che hanno investito l’attività delle agenzie. La direzione ci ha ascoltato e dopo un importante incontro che si è svolto a fine gennaio scorso, a Milano, al quale hanno partecipato i vertici di Groupama, di Agit, compreso i rappresentanti regionali e qualche agente delle zone colpite, è stata definita una linea che ci ha comunque soddisfatto.  Nel 2024 la situazione è decisamente migliore, in termini di sinistri e di andamenti tecnici delle agenzie. Speriamo rimanga tale da qui alla fine dell’anno.

Un momento della recente assemblea di Villasimius

D. A proposito di sinistri. Rappresenta un elemento di criticità, attualmente?

R. Quello dei sinistri è un problema atavico in Groupama; in particolare in determinate zone e con specifici studi peritali. E poi c’è il problema dei sinistri speciali, visto che si basano su algoritmi assai discutibili. Per questo abbiamo chiesto che venga rivista completamente con il nostro supporto. Prendo in prestito una considerazione di un collega durante l’ultimo congresso di Villasimius: «I veri fiduciari non sono gli studi peritali, ma noi agenti».

D. Altra questione che avete sollevato è la rigidità assuntiva e non solo…

R. Oggi riscontriamo limitazioni nell’assunzione dei rischi un po’ in tutti i settori dei rami danni e soprattutto nel corporate. Inoltre rileviamo delle scarse competenze tecniche in chi opera in compagnia. Quest’ultima, per tanti anni, non ha fatto assunzioni; solo da due-tre anni a questa parte ha cercato di ovviare al problema, e di questo bisogna dare atto a Cordier, ma la questione è che sono stati reclutati neo laureati in ingegneria che però non hanno alcun tipo di competenza con la valutazione di un rischio. Pertanto, a oggi, ritengo ci sia un vulnus nel ramo sottoscrittivo.

D. Uno dei risultati più importanti che siete riusciti a ottenere è il contributo di 1 milione di euro per la rete agenziale.

R. Visto il momento positivo che sta attraversando Groupama e visto l’apporto che noi agenti abbiamo dato in questi ultimi anni, abbiamo avanzato la richiesta di un riconoscimento economico, di fronte alla quale non c’è stata una chiusura da parte dell’impresa. Anzi, sin da subito ha mostrato disponibilità al dialogo. Il contributo, che è slegato dall’accordo economico firmato prima dell’estate scorsa, è subordinato a un obiettivo minimale che riteniamo sia raggiungibile dalla stragrande maggioranza delle agenzie.

D. Rc auto. Siete soddisfatti della linea adottata dalla compagnia?

R. Questo ramo, oggi, non rappresenta un grosso problema per le agenzie Groupama. La compagnia è venuta incontro alle nostre richieste ponendo tutta una serie di convenzioni che ci permettono da anni profili profittevoli e tariffe competitive. Aggiungo anche la concessione alle agenzie di una maggiore elargizione della flessibilità.

D. Durante il confronto con i vertici della compagnia, all’ultimo congresso di Villasimius, avete anche chiesto di alzare la provvigione nell’auto al 17%…

R. Come da indicazione del presidente dello Sna, Claudio Demozzi. Ci abbiamo provato…

D. Catalogo prodotti. Quale è la posizione di Agit?

R. Qui il discorso è diverso. Quello di cui non sono soddisfatto è la pervicace volontà della compagnia, che poi segue il mercato, di andare spesso a modificare un prodotto rendendolo, per quanto mi riguarda, peggiorativo rispetto a prima. In particolare vengono inseriti sì aspetti migliorativi in termini di garanzie, ma si interviene su franchigie, scoperti, anche tassi, che alla fine risultano essere peggiorativi nei confronti dei clienti.

D. “Ius variandi”. Cosa pensa Agit?

R. Siamo assolutamente contrari. Noi vorremmo riformare le polizze (penso per esempio a quelle impresa, casa e commercio) e pure la compagnia. Ma noi vorremmo riformarle alzando i capitali o i massimali, quindi aumentando il premio ma senza andare in contrapposizione con le esigenze del cliente o proporre un prodotto peggiorativo rispetto a quello che si ha già. Abbiamo chiesto alla compagnia di poter intervenire attraverso le appendici, ma su questo non ci segue…

D. La mozione elaborata da Agit al congresso di un anno fa faceva riferimento, tra l’altro, alla redditività delle agenzie. Oggi che stato vive la rete agenziale?

R. Dalle quote associative degli iscritti Agit (le cui entità sono legate alle provvigioni incassate, ndr), in linea di massima uguali rispetto a quelle del 2023, si evince che le provvigioni sono le stesse. Lo stato della rete è, dunque, stabile. Il problema è che la nuova produzione langue, la manutenzione del portafoglio comunque c’è sempre e quindi qualche polizza si perde. Risulta difficile fare nuova produzione perché non c’è domanda. È l’agente che deve proporsi e oggi lo stesso si scontra con situazioni oggettive di mercato che lo vede competere con altri attori….

D. All’ultimo congresso di Villasimius l’assemblea le ha manifestato fiducia.

R. Sono molto soddisfatto di questo primo anno di mandato. Eppure non era mia intenzione ricandidarmi alla presidenza, soprattutto dopo aver ricoperto questo ruolo nel triennio che personalmente è stato pesante, per le difficoltà della compagnia e poi per la pandemia. Poi diversi colleghi me lo hanno chiesto e ho accettato anche alla luce del fatto che il gruppo dirigente è cresciuto. Mi riferisco per esempio ai responsabili delle commissioni che nel 2018 erano alle prime armi a livello politico-sindacale, mentre ora hanno acquisito esperienza. Quello attuale, ma anche quello precedente (presidenza Annesi, ndr) è un gruppo coeso. È vero che l’ultima parola spetta al presidente, ma qui si decide collegialmente: su un argomento si fa un giro di tavolo e poi si decide quella che è la linea di azione operativa da seguire. Ripeto: sono estremamente soddisfatto di questo gruppo dirigente, ma anche dei componenti delle commissioni tecniche, e l’ultimo anno ritengo sia stato molto proficuo.

Fabio Sgroi

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07 dic 2024
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04:03

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