Agit, verso una nuova fase di sviluppo
Martedì, Novembre 19, 2024Rafforzare i presidi regionali, così che dai rappresentanti locali giungano
feedback puntuali sulle necessità specifiche di ciascun territorio: è uno
dei principali progetti messi in cantiere dal gruppo agenti di Groupama
Assicurazioni. Il presidente, Angelo Mangano, illustra a Insurance Daily
i temi aperti di cui si occuperà la rappresentanza nel prossimo futuro e
parla del rapporto con la compagnia.
Una nuova fase di sviluppo che valorizzi il ruolo dell’agente e la sua professionalità. In una fase dinamica, in cui l’intero mercato assicurativo sta facendo i conti
con la necessità di rivedere il pricing delle polizze danni in seguito ai noti eventi
meteo estremi che hanno colpito l’Italia,gli agenti sono chiamati a intercettare le
necessità specifiche dei territori, farle arrivare al gruppo agenti, e da qui alla compagnia. Va in questo solco una delle iniziative principali su cui sta lavorando Agit,
il gruppo agenti degli intermediari Groupama Assicurazioni, il cui presidente, Angelo Mangano, parla con Insurance Daily per illustrare le novità su cui è attiva la compagine.
Tra queste iniziative, un ruolo centrale riguarda il rafforzamento degli osservatori regionali
che, per usare le parole di Mangano, “rappresentano in piccolo quello che è un ufficio di presidente del gruppo agenti. Al loro interno – spiega – c’è chi si occupa di specifiche tematiche,dall’auto al vita, dagli aspetti normativi ai sinistri, e così via”. Quest’anno, tra aprile e maggio,si sono già svolte quattro riunioni sul territorio per raggruppare tutti gli osservatori regionalicon i relativi rappresentanti, nel corso di assemblee che hanno visto la partecipazione di circa 150 agenti.
LA PRESENZA DI AGIT SUL TERRITORIO
L’obiettivo del gruppo agenti è che da questi presidi regionali arrivi costantemente un feedback preciso e puntuale di quelle che sono le necessità e le criticità riscontrate nei singoli territori. “Noi abbiamo la necessità che dall’osservatorio giungano alle commissioni tecniche le problematiche delle varie zone territoriali. La comunicazione – sottolinea Mangano – non deve essere monodirezionale: una volta che queste osservazioni arrivano alle commissioni, queste a loro volta devono portarle sui tavoli di confronto con la compagnia per cercare di risolverle; e, viceversa, quando una commissione tecnica si incontra con la direzione, si deve poter contare sulla presenza, anche via web, di un rappresentante regionale, in modo che la comunicazione sia rapida e diretta su ciò che avviene sui tavoli di confronto, e si abbia un feedback molto più immediato sulle iniziative intraprese o da intraprendere”.
Di questo ci si è occupati anche durante il recente congresso (non elettivo) di Agit, il quattordicesimo, svoltosi a Villasimius, in Sardegna: nella mozione finale, gli agenti Groupama Italia hanno riconosciuto l’impegno del presidente e dei componenti dell’ufficio di presidenza, “evidenziando il ruolo cruciale svolto per mantenere l’equilibrio nelle relazioni industriali” e facendo emergere l’apprezzamento per “l’intenzione di consolidare la presenza di Agit sul territorio, confermando l’importanza dei rappresentanti regionali e degli osservatori come strumento di prossimità nei confronti dei colleghi”.
IL DIALOGO CON LA MANDANTE
Quanto ai rapporti con la compagnia, Mangano sottolinea che “sono
buoni, e questo – aggiunge – è stato riscontrabile anche nelle interlocuzioni che abbiamo avuto di recente per modificare alcune modalità operative adottate sul pricing in alcune tipologie di polizze, su cui abbiamo chiesto di rivedere taluni aspetti che, a nostro modo di vedere, avrebbero impatti negativi non solo per la rete e per i clienti, ma anche per la compagnia stessa”.
I principali vertici di Groupama Assicurazioni (con qualche defezione dovuta principalmente alla vicinanza temporale con un altro evento organizzato nei giorni precedenti dalla compagnia) erano presenti all’ultimo congresso, e tra questi l’amministratore delegato e direttore generale, Pierre Cordier, e il chief distribution officer, Roberto Trerotoli, in un clima di confronto aperto ma sereno.
Segnali giudicati positivamente dal gruppo agenti sono arrivati anche sul fronte assuntivo, rispetto al quale, in passato, Agit aveva lamentato “una certa rigidità” da parte della compagnia. Ora, osserva Mangano, “la compagnia, e di questo ne ho dato
atto a Cordier durante il congresso, sta investendo su questo fronte attraverso l’assunzione di nuove risorse. Va altresì detto – ha aggiunto – che i nuovi arrivati sono giovani e avranno ancora bisogno di tempo per affinare quelle qualità tecniche che si
raggiungono solo attraverso una consolidata esperienza sul campo”.
IL NODO DEI SINISTRI SPECIALI
Un punto su cui sono emerse degli aspetti da risolvere assieme alla mandante è quello relativo ai cosiddetti “sinistri speciali”,
vale a dire claims con caratteristiche particolari che vengono individuati e segnalati da un algoritmo, e che seguono un iter più
approfondito rispetto ai normali sinistri. “Non riusciamo a condividere che un semplice punteggio e un algoritmo siano sufficienti
per innescare una gestione così complessa e onerosa”, dice Mangano. Il gruppo agenti ha comunque dato atto, nelle sue relazioni tecniche, della grande professionalità degli specialisti e dei responsabili di riferimento, i quali continuano a lavorare, “anche
su nostre segnalazioni, migliorando tangibilmente la procedura e che, con grande disponibilità, cercano di gestire la pressione
che arriva dalle agenzie”.
La sensazione di Agit è che questa procedura “sia stata strutturata in
maniera così rigida da imbrigliare, in alcuni casi, anche gli stessi specialisti, malgrado la loro citata disponibilità e buona volontà”. La richiesta alla compagnia è dunque quella di rivedere profondamente questa modalità, strutturando un nuovo sistema più semplice.
IL FRONT OFFICE DELLA COMPAGNIA
Rispetto a un passato recente contrassegnato
da rapporti anche burrascosi tra mandante e intermediari, ora presso il gruppo agenti sembra emergere chiaramente la consapevolezza che, nell’interlocuzione con la compagnia, dall’altro lato ci sia qualcuno disposto ad ascoltare le istanze degli
agenti. “Rispetto a cinque o sei anni fa, il periodo critico, sono stati fatti incredibili passi avanti.
Ora – ammette Mangano – la compagnia è molto più stabile finanziariamente, e i risultati raggiunti sono il frutto anche del duro lavoro fatto da noi agenti.
Oggi il dialogo, nel rispetto dei rispettivi ruoli, è costruttivo, c’è attenzione ad ascoltare”. Del resto la strategia distributiva di Groupama Assicurazioni è fortemente agente-centrica. “Circa il 90% del business della compagnia – ricorda Mangano – arriva da parte nostra”. In questo senso il presidente ripropone ancora una volta un’immagine cara ad
Agit, cioè che il gruppo agenti sia “il front office della compagnia”, al cui fianco operano gli area manager e i district manager, “cioè quelli che un tempo venivano chiamati ispettori commerciali, che conoscono gli agenti e stanno sul territorio,
conoscendone le specificità, e sanno come si muove la concorrenza in termini di prodotti e di tariffe”.
Beniamino Musto
INSURANCE DAILY 2679_martedi19novembre